giovedì 21 maggio 2015

Percorsi nel mondo parte 3

Polar Circle Marathon è conosciuta come “la maratona più bella del mondo” si svolge a Kangerlussuaq, Groenlandia.
Il ghiaccio e la neve senza fine di questo grande paese costituiscono lo scenario di questa gara, in cui i corridori attraversano lingue di ghiaccio, paesaggi innevati e il silenzioso e infinito deserto artico.
Bisogna correre su un terreno irregolare sterrato a tratti ghiacciato e per un breve tratto anche sulla calotta Polare (3 km).
Prestate la massima attenzione, in quanto anche con una spessa coltre di neve questa parte può essere molto scivolosa e a rendere ancor più avventurosa questa gara, vi è il rischio di cadere nei crepacci infatti è assolutamente vietato abbandonare il tracciato di gara.
La gara è a ottobre quindi le condizioni meteo sono solitamente buone e in Groenlandia in quel periodo non è troppo freddo, ci si aspetta una temperatura di circa -5 °C, il vero problema può crearlo il vento gelido.
La Polar Circle Marathon è l’occasione ideale per combinare un evento speciale ad una meravigliosa scoperta di uno degli angoli più remoti e più belli del mondo.








La maratona dell'Everest.
Già dal nome si capisce tutto, ci troviamo sul tetto del mondo. Se si è appassionati di sfide, raggiungere la vetta dell’Everest a novembre, per la maratona più “alta” del mondo, è la gara perfetta.
La gara si snoda lungo i canonici 42 chilometri su un percorso fatto di salite e discese.
La partenza è a 5184 metri sul mare, a Gorak Shep, vicino all’Everest Base Camp in Nepal.
L’arrivo è allo Sherpa town of Namche Bazaar (3446m). Si tratta certamente di una delle corse più panoramiche al mondo, bisogna correre tra rocce e sentieri attraversando monasteri buddisti, monumenti e ponti sospesi e non a caso si dice che  la Maratona dell’Everest è  la più avventurosa del mondo.
Questa gara si corre per celebrare l’anniversario della conquista del Sagarmatha (in nome nepalese dell’Everest) firmata il 29 maggio 1953 da Sir Edmund Hillary e il suo sherpa Tenzing Norgay.
Tra temperature vicine allo zero ed aria rarefatta  con bassissime percentuali d’ossigeno viene raddoppiato lo sforzo di chi deve correre e lo porta in apnea alla minima accelerazione.




Se non soffrite il freddo allenatevi e preparatevi a partire,come sempre correre,correre,correre


Nessun commento:

Posta un commento